Bisogni, Comprensione, Comunicazione, Crescita, Empatia, Ponte, Relazione

SENZA RELAZIONE NON PUÒ ESISTERE COMUNICAZIONE

La comunicazione è uno dei pilastri fondamentali della nostra esistenza. Fiumi di parole sono stati scritti sull’importanza della comunicazione efficace, ma ben diverso è l’impegno necessario per imparare a metterla in pratica. Essa, infatti, non è solo un’abilità, bensì un’arte che richiede consapevolezza e impegno.

La parola “comunicazione” deriva dal latino cum (con) e munire (legare, costruire), o anche da comunis (mettere in comune, far partecipare). Questo etimo ci ricorda che comunicare significa costruire un ponte tra noi e gli altri, un legame che va oltre il semplice trasferimento di informazioni. Comunicare, infatti, è molto più che informare: è entrare in relazione, condividere emozioni, sentimenti e creare connessioni autentiche.

Comunicare con efficacia è una risorsa straordinaria, una competenza che sta alla base di tutte le relazioni umane. Dal lavoro alla vita familiare, dai rapporti amicali a quelli professionali, la comunicazione efficace è ciò che permette di costruire legami forti, creare fiducia e gestire situazioni complesse. Se riconosciamo la centralità della comunicazione come mezzo sociale, dobbiamo anche accettare che la sua assenza porta inevitabilmente all’isolamento. Senza comunicazione, l’uomo sarebbe destinato alla regressione sociale, tecnologica e morale.

È proprio grazie alla capacità di comunicare che la nostra specie ha raggiunto livelli straordinari di evoluzione. Tuttavia, una comunicazione insufficiente è spesso alla base di conflitti, sia familiari che professionali. Essere abili nella comunicazione significa aumentare la possibilità di ottenere ciò che si desidera, che si tratti di motivare un team, delegare compiti, organizzare progetti o risolvere problemi e conflitti.

Passiamo circa l’80% della nostra vita a ricevere e inviare informazioni. Questo dato ci ricorda che la comunicazione è un processo di andata e ritorno: non si tratta solo di esprimere il proprio messaggio, ma anche di ascoltare e comprendere ciò che gli altri hanno da dire. L’ascolto attivo, infatti, è uno dei pilastri della comunicazione efficace. Solo ascoltando possiamo davvero creare connessioni profonde e capire il punto di vista altrui.

Paul Watzlawick, nel suo celebre lavoro Pragmatica della comunicazione umana, ha individuato alcuni principi fondamentali che guidano le interazioni tra le persone. Tra questi il primo assioma afferma che Non si può non comunicare: qualunque cosa fai o dici, qualunque scelta (dai vestiti, alla macchina, da ciò che leggi allo sport che pratichi) comunica qualcosa, compreso il silenzio. Essere in presenza di qualcun altro implica, quindi, una forma di comunicazione, che sia intenzionale o meno. La comunicazione è dunque inevitabile.

Essa, però, non si limita al trasferimento di informazioni o al raggiungimento di un obiettivo. Per essere davvero efficace, deve rispondere ai bisogni emotivi e relazionali delle persone coinvolte. La vera comunicazione, infatti, si fonda sulla relazione che crea, alimenta e sostiene. È un ponte che collega individui, permettendo loro di condividere emozioni, esperienze, idee e significati.
Ogni interazione umana si basa su una serie di bisogni fondamentali: il bisogno di contatto emotivo, di riconoscimento, di confronto, di sostegno e di fiducia. Quando la comunicazione riesce a soddisfare questi bisogni, diventa uno strumento potente di connessione e crescita reciproca. In questi momenti si crea una vera alleanza, un incontro autentico tra le persone. Quindi, senza relazione, non può esistere comunicazione. Indipendentemente dalla brillantezza o complessità del messaggio, se manca il legame emotivo e relazionale, il messaggio perde inevitabilmente il suo reale significato.

Quadro raffigurato: Il ponte di Eraclito di René Magritte, 1935