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QUANDO LA VITA TI DÀ MANDARINI

Recentemente ho avuto l’opportunità di mantenere una promessa fatta a mia cugina: guardare e recensire la serie Netflix coreana Quando la vita ti dà mandarini. Sin da subito, l’idea mi ha incuriosita, complice il mio amore per il cinema coreano e per registi del calibro di Park Chan-wook o Bong Joon-ho. Quello che non mi aspettavo, però, era di trovarmi di fronte a un’opera in grado di mescolare con estrema maestria tradizione, introspezione e bellezza narrativa.

L’aspetto più affascinante della serie è la sua capacità di portare lo spettatore nel cuore delle tradizioni coreane, spesso sconosciute al pubblico internazionale. Una delle tematiche centrali è la figura delle nonne, pilastri matriarcali della comunità. Queste donne anziane incarnano valori di saggezza e resilienza, tramandando le tradizioni familiari alle generazioni successive. Non solo custodi severe del passato, ma anche figure aperte al cambiamento, le nonne rappresentano un ponte tra vecchio e nuovo, tra ciò che è stato e ciò che potrebbe essere.

Un altro aspetto culturale esplorato con grande sensibilità è il lavoro femminile nella raccolta degli abaloni, molluschi preziosi che si trovano nelle profondità marine. La serie celebra questa pratica come simbolo di indipendenza e solidarietà femminile. Le donne che si dedicano a questa attività affrontano il mare con coraggio e rispetto, tramandandosi una conoscenza antica di generazione in generazione. Ogni immersione non è solo un atto di sostentamento, ma anche un rituale che rafforza i legami tra i personaggi femminili, donando loro un senso di appartenenza e connessione con le proprie radici.

La figura della madre della protagonista è straordinaria: una donna forte che sacrifica la propria vita per sfamare la famiglia e che lotta per aiutare la figlia a rompere le convenzioni culturali coreane, che vedono la donna come un essere privo del diritto di emanciparsi.

E poi c’è l’amore tra due ragazzini che scelgono di crescere insieme, affrontando le sfide della vita e le rigide convenzioni sociali che cercano di separarli. La serie, ambientata negli anni ’60, in una piccola isola sudcoreana, si snoda attraverso i decenni, mostrando come l’amore possa evolversi, maturare e resistere alle asperità del tempo. Fin da bambini, i due condividono sogni e progetti per il futuro: una casa piena di luce, viaggi in terre lontane e una vita priva delle catene imposte dalle aspettative altrui.

Tuttavia, la realtà si rivela ben diversa. Le difficoltà economiche, le pressioni familiari e le convenzioni sociali limitano la loro capacità di realizzare molti dei loro progetti. Eppure, quello che potrebbe sembrare un fallimento agli occhi del mondo si trasforma in una celebrazione dell’amore autentico. Nonostante le rinunce, i due protagonisti riescono a costruire una vita insieme, trovando gioia nelle piccole cose.

A prima vista, il titolo Quando la vita ti dà mandarini potrebbe sembrare semplice e quasi banale. Tuttavia, il significato di questo frutto si rivela profondamente simbolico nel corso della serie. Con la sua buccia ruvida e il sapore dolce, il mandarino diventa una metafora della vita stessa: complessa, a volte dura, ma capace di nascondere una dolcezza inattesa per chi sa affrontare le difficoltà con perseveranza.

Per la protagonista Ae-sun, i mandarini rappresentano il filo conduttore della sua storia. Giovane e determinata, “una patata testarda”, sogna di diventare poetessa, ma il suo percorso è costellato di ostacoli e sacrifici. I mandarini si intrecciano ai ricordi della madre defunta, evocati attraverso flashback intensi e carichi di emozioni, e successivamente diventano un legame con la figlia di Ae-sun. Questo frutto si trasforma così in un simbolo di resilienza e speranza, un richiamo costante al fatto che dietro ogni avversità si cela una ricompensa dolce e meritata.

L’albero di mandarini poi, con i suoi frutti dorati e la sua capacità di crescere anche in condizioni difficili, è da sempre considerato un simbolo di prosperità, fortuna e resilienza. Nella serie, questo albero non è solo un elemento del paesaggio, ma rappresenta un punto di riferimento per Ae-sun e la sua comunità. È un’immagine potente di forza interiore e adattabilità: proprio come un albero che fiorisce nonostante le avversità, anche noi possiamo trovare la forza di affrontare le sfide e raccogliere i frutti del nostro impegno.

Quando la vita ti dà mandarini non è solo una serie televisiva, ma un’opera che invita a riflettere sul valore della tradizione, sulla forza delle relazioni umane e sull’importanza di non arrendersi mai. È un racconto che parla a tutti, indipendentemente dalla cultura di appartenenza, ricordandoci che, proprio come un mandarino, la vita può sempre sorprenderci con una dolcezza nascosta, pronta a essere scoperta.

Se non l’avete ancora fatto, vi consiglio di immergervi in questa storia straordinaria. Non solo vi farà conoscere un lato meno noto della cultura coreana, ma vi lascerà con un messaggio di speranza e gratitudine che porterete con voi a lungo.

Quadro raffigurato: Orange Blossom di Alex Callaway, 2021