Ci sono emozioni che non si possono contenere. Ti attraversano come tempeste, ti svuotano o ti accendono, ti fanno sentire vivo e subito dopo fragile. Spesso, nessuno ci insegna a stare con queste emozioni. Ci spingono a contenerle, a ricomporsi, a rispondere con la voce ferma, anche se trema. Tuttavia, le emozioni non vogliono essere contenute, vogliono solo essere ascoltate e accolte.
LE CINQUE FERITE DELL’ANIMA

Lise Bourbeau, celebre autrice e ricercatrice nel campo della crescita personale, ha sviluppato una teoria affascinante e profondamente significativa: il corpo umano è lo specchio delle ferite emozionali non guarite. Secondo Bourbeau, ogni dolore fisico, ogni malattia o sintomo che il nostro corpo manifesta è un messaggio che ci invita a esplorare le radici emotive nascoste dietro di esso.
ASSENZA COME ACUTA PRESENZA

Allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista (Luca 24, 13-35). Questo passo evangelico rappresenta uno dei momenti più intensi e profondi del Nuovo Testamento, un intreccio di fede, rivelazione e mistero che ha ispirato generazioni. È un episodio capace di catturare l’immaginazione non solo dei credenti, ma anche di artisti, scrittori e pensatori, spingendoli a riflettere sul rapporto tra il visibile e l’invisibile, tra la presenza e l’assenza.
AGGIORNAMENTI SULL’ODIO

L’odio è un’emozione intensa e profonda, in grado di influenzare negativamente il nostro equilibrio mentale, fisico e spirituale. Se lasciato crescere, può trasformarsi in un peso soffocante, limitando la nostra capacità di vivere in armonia e serenità. Che si tratti di rancore verso noi stessi, rabbia verso gli altri o risentimento per eventi passati, l’odio può innescare una spirale difficile da interrompere.
UN’EMOZIONE È PER SEMPRE

Le emozioni giocano un ruolo fondamentale nella nostra vita quotidiana, ma forse pochi sanno quanto siano determinanti anche per l’apprendimento e la memorizzazione delle informazioni. Recenti studi delle neuroscienze hanno infatti dimostrato che l’amigdala, una piccola struttura del cervello, funziona come un “filtro emotivo” che attribuisce valore alle esperienze e ne influenza la memorizzazione. Quando una lezione o un’attività educativa suscita emozioni intense – come curiosità, entusiasmo, gioia o persino una leggera tensione positiva – l’amigdala si attiva, consolidando i ricordi e rendendo l’apprendimento più efficace e duraturo.