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ORO E MARRONE: SIAMO LUCE E RADICE

Recentemente ho avuto il piacere di partecipare a un seminario che esplorava il contrasto tra i colori oro e marrone. Questo abbinamento, all’apparenza inconsueto, mi ha subito colpita per la sua profondità simbolica. Come artista, amo dipingere utilizzando la foglia d’oro su sfondi arricchiti da tonalità calde come la terra di Siena, e questo contrasto mi ha fatto pensare immediatamente al dialogo tra il cielo e la terra, tra l’etereo e il tangibile.

Nel linguaggio del colore, ogni tonalità porta con sé un significato intrinseco e profondo. Mentre alcune sfumature dialogano in armonia, altre si scontrano e si completano, dando vita a combinazioni visive e simboliche straordinariamente potenti. Oro e marrone rappresentano proprio uno di questi contrasti affascinanti, un dualismo che parla di spirito e materia, luce e radicamento, trascendenza e concretezza.

L’oro è un colore che evoca immediatamente sensazioni di ricchezza e spiritualità. È associato al chakra della corona — il settimo chakra, che rappresenta la connessione con il cosmo e l’illuminazione spirituale. È qui che avviene il collegamento con il “tutto”. L’oro rappresenta l’energia spirituale più alta: l’apertura al divino, alla verità, alla libertà interiore. Utilizzare l’oro in un’opera d’arte o in un contesto visivo significa inserire un elemento di sacralità, un richiamo alla perfezione e alla purezza dell’anima.

Dall’altra parte, il marrone è il colore della terra, della stabilità, della concretezza. È profondamente radicato nel mondo fisico e rappresenta il chakra della radice — il primo chakra, che collega l’essere umano al suolo, alle proprie radici e alla sicurezza materiale. Il marrone è il simbolo dell’accettazione della realtà, della forza interiore che ci permette di affrontare il quotidiano con resilienza. Ci tiene qui, ci ancora, ci dà forma.

Quando questi due colori si incontrano, non si limitano a creare un semplice contrasto visivo. Oro e marrone dialogano, intrecciandosi in un racconto simbolico che parla di equilibrio tra i due poli opposti dell’esistenza umana: il materiale e lo spirituale. Il marrone stabilizza e accoglie, mentre l’oro illumina e innalza, creando un’armonia che è tanto visiva quanto concettuale: l’oro senza il marrone rischia di diventare sterile, disincarnato, mentre il marrone senza l’oro può diventare pesantezza, immobilismo. Insieme, invece, creano equilibrio. Il marrone sostiene, l’oro orienta. Uno nutre il corpo, l’altro eleva l’anima.

Il contrasto tra oro e marrone, quindi, è molto più di una semplice scelta cromatica. È un viaggio simbolico che ci invita a riflettere sul nostro posto nel mondo, tra la stabilità della terra sotto i nostri piedi e la luce del cielo sopra di noi.
Significa ricordare che non può esserci vera luce se non c’è una radice solida, e che la spiritualità autentica non è fuga dal mondo, ma incarnazione nella realtà.

Un albero rappresenta perfettamente questo contrasto: affonda nel marrone della terra con le sue radici, mentre si innalza verso la luce dorata del cielo.
La sua forza nasce proprio da questa tensione tra terra e cielo. Così è anche l’essere umano: fatto di corpo, radicamento, storia ma capace anche di luce, visione, espansione.
I colori oro e marrone ci ricordano, allora, che l’unione degli opposti è la via dell’integrità: radicarsi per potersi elevare e abbracciare il limite per raggiungere la luce. In ogni essere umano esiste un potenziale d’oro che vuole emergere, ma ha bisogno di essere custodito, contenuto, nutrito dal marrone della terra.

Quadro raffigurato: L’albero della vita di Gustav Klimt, 1905-1909