Apprendimento, Cambiamento, Cammino, Colori, Consapevolezza, Coraggio, Crescita, Ispirazione, Luce, Pace, SCELTA, Senso della vita, Vita

LA SCELTA NON VIVE NEL BIANCO O NERO

Ottavia mi dice spesso che sono come un serpente, perché cambio sempre pelle. E ha ragione. Mi piace trovare soluzioni nuove, cambiare idea, rimettere tutto in discussione, anche se questo può sembrare faticoso o incoerente agli occhi degli altri.

Proprio per questo, sto continuando a riflettere su una questione: come mai a volte scegliere ci blocca così profondamente? Perché la parola “scelta” spesso si trasforma in un peso, in un momento di confusione e paralisi, più che in un atto di libertà?

E ho trovato una risposta che voglio condividere con voi, perché è diventata una specie di illuminazione in questi giorni: non si può davvero scegliere quando le opzioni sono solo due. Questo pensiero mi rimbalza dentro, come qualcosa che insistentemente vuole essere capito.

Quante volte ci siamo trovati davanti a un bivio, dove c’è un “sì o no”, un “bianco o nero”, un “vero o falso”? Due strade nette, divise da un confine rigido che sembra non lasciare spazio ad altro. Ma davvero la vita si riduce a questo? Davvero è così che possiamo definire la nostra libertà?

La scelta, quella vera, quella che ci fa sentire protagonisti della nostra storia, non può nascere in uno spazio così limitato. Quando ci si trova di fronte a solo due opzioni, il campo si restringe drasticamente. È come se le pareti del nostro mondo si chiudessero intorno, togliendo aria ai polmoni e luce al cuore

Ed ecco il punto cruciale: la parola “scegliere” viene dal latino ex-eligere, che significa “trarre fuori”. Non si tratta di prendere ciò che ci viene imposto dall’esterno o di accontentarci di una decisione obbligata.
Scegliere è un atto profondo, quasi sacro, che ci chiede di scavare dentro, di tirare fuori la nostra verità, la nostra essenza, quel frammento di noi che ci guida.

Ma per tirare fuori qualcosa serve spazio. Serve la possibilità di esplorare, di sentire, di guardare oltre i confini angusti che spesso la realtà ci presenta. Quando le opzioni si riducono a due, quella libertà viene negata. Non stiamo scegliendo: stiamo semplicemente accettando una costrizione. È come voler respirare in una stanza che si fa sempre più piccola, come dover scegliere tra due mura che si avvicinano lentamente, schiacciando ogni desiderio di movimento, ogni voglia di scoprire.

Ecco perché credo con tutto il cuore che la vera scelta possa emergere solo in un orizzonte ampio, dove le possibilità si moltiplicano, dove il campo si allarga e si riempie di colori, di sfumature, di sentieri da percorrere.

Questo è anche il motivo per cui, proprio come il serpente che cambia pelle, amo cambiare idea, reinventarmi, cercare nuove soluzioni. Perché ogni volta che aggiungo una nuova opzione dentro di me, ogni volta che mi concedo il permesso di guardare oltre il “bianco o nero”, apro una porta alla libertà.

La via che scegliamo, o meglio, la via che costruiamo, non è mai un semplice cammino tracciato da altri. È un sentiero che porta il segno delle nostre paure, delle nostre speranze, delle nostre trasformazioni. Quando la strada è nostra, fatta di scelte molteplici e personali, la motivazione a percorrerla diventa un fuoco che brucia dentro.

E in quei momenti, cambiare idea o prendere una decisione, è la manifestazione più autentica della nostra crescita. È il modo in cui riconosciamo che la vita è complessa, che la nostra mente e il nostro cuore hanno bisogno di libertà per esplorare tutte le sfumature del possibile.

Quindi, se vi sentite bloccati, se vi sembra sia faticoso scegliere solo tra due opzioni, ricordate questo: la vera scelta è un atto di espansione, un invito a moltiplicare le possibilità, a tirare fuori da dentro di noi ciò che ancora non abbiamo scoperto. E in quel processo di espansione, di creazione, si trova la vera libertà.

Quella libertà che non ci fa sentire prigionieri di bivi angusti, ma protagonisti della nostra storia, capaci di camminare con coraggio sulle strade che abbiamo costruito, pezzo dopo pezzo, con le nostre mani e con il nostro cuore.

Quadro raffigurato: Boulevard Montmartre di notte di Camille Pissarro, 1897