Nella società odierna, spesso si tende a confondere la bontà con la debolezza, attribuendo a chi sceglie di essere gentile e altruista un’immagine di fragilità o sottomissione. Questo pregiudizio, tuttavia, è lontano dalla realtà. Essere buoni non significa essere fragili; al contrario, richiede una forza interiore straordinaria, perché implica la capacità di mantenere la propria umanità anche quando si è circondati da cinismo e crudeltà.
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IL VALORE CHE CI FA VALERE

Il dibattito contemporaneo su maternità e carriera sovente si concentra su come bilanciare due aspetti fondamentali per la realizzazione personale e sociale di una donna. La maternità, col suo valore intrinseco, rappresenta un pilastro essenziale per la costruzione di una famiglia ed è imprescindibile per la trasmissione di valori ed esperienze alle future generazioni.
L’INFINITO RIFLETTERE

Ci sono momenti nella vita in cui, inaspettatamente, ci imbattiamo in una persona che sembra portare con sé una luce speciale, una scintilla capace di influenzare profondamente il nostro percorso. Questi incontri, spesso casuali o apparentemente insignificanti, hanno il potere di risvegliare speranza, ispirazione e un desiderio di cambiamento dentro di noi.
VUOI CONOSCERE LA VERITÀ?

Aldous Huxley, celebre scrittore e pensatore del XX secolo, è noto per aver esplorato temi profondi e complessi riguardanti la natura umana, la società e il significato della verità. Una delle sue frasi più celebri – Vuoi conoscere la verità? E la verità vi renderà folli – racchiude una riflessione potente e provocatoria su ciò che significa confrontarsi con la realtà nella sua forma più pura. Ma cosa voleva davvero dire Huxley con questa affermazione? E perché la verità dovrebbe portarci alla follia?
SORRIDO PERCHÈ SEI MIO FRATELLO E RIDO PERCHÈ NON PUOI FARCI NIENTE

La credenza che i figli maggiori siano naturalmente minacciati dai figli minori e li detestino è un argomento che, da generazioni, alimenta discussioni e riflessioni sulle dinamiche familiari. Questo luogo comune, radicato nell’immaginario collettivo, spesso viene utilizzato come spiegazione per rapporti difficili tra fratelli, anche in età adulta. Ma quanto c’è di vero in questa idea? E soprattutto, quali sono le condizioni che la favoriscono o la attenuano?