Alba, Allievo, Amore, Anima, Apprendimento, Autorealizzazione, Cambiamento, Consapevolezza, Coraggio, Crescita, Cuore, Dio, Fede, Felicità, Ferite, Gesù, Ispirazione, Luce, Mistero, Pace, Senso della vita, Sentimenti, Spiritualità, Verità, Vita

ANIME IN CAMMINO

Noi non arriviamo sulla terra per caso. C’è un momento, fuori dal tempo e dallo spazio, in cui — insieme alle nostre guide spirituali — decidiamo il nostro piano vitale: una sorta di progetto dell’anima. Non è un copione rigido, ma un percorso con alcune tappe fondamentali, incontri decisivi, prove evolutive, doni da risvegliare.

Non siamo soli mentre scegliamo. Le guide ci accompagnano, ci consigliano, ci aiutano a vedere da una prospettiva più ampia cosa ci sarà utile per crescere, guarire, evolvere.

E sì, scegliamo anche il luogo in cui nascere, la famiglia in cui incarnarci, il corpo che avremo — se sarà sano o malato, se saremo ricchi o poveri, più inclini all’intelletto o più semplici e istintivi. Nulla è casuale. Tutto viene scelto con uno scopo profondo, che è quello d’imparare. A volte vogliamo sperimentare la vulnerabilità, altre volte la forza. A volte scegliamo la malattia non come punizione, ma come via per sviluppare compassione, umiltà o resilienza. Altre volte ancora scegliamo di nascere in contesti difficili perché proprio lì, nella sfida, possiamo incontrare una parte di noi che in condizioni più comode non avremmo mai attivato.
Se il piano che vogliamo vivere è troppo pesante, troppo carico di sofferenza, le guide ci propongono di alleggerirlo, prima di scendere sulla Terra. Lo fanno per proteggerci, perché sanno che una volta incarnati dimenticheremo tutto — e potremmo non reggere il peso, potremmo deviare, potremmo voler uscire dalla vita prima del tempo.

E poi ci sono anime che scendono per motivi diversi. Alcune vengono sulla Terra per riposarsi, dopo vite intense o lunghi periodi di apprendimento nei mondi sottili. Altre portano con sé una scoperta, un’intuizione o un messaggio ricevuto nel mondo astrale, e scelgono di incarnarsi per condividerlo. Sono anime-messaggero, portatrici di visioni, invenzioni, parole, guarigioni che non appartengono solo a loro, ma a tutti.

Tra queste, ci sono anche esseri speciali: angeli che scelgono di incarnarsi. Appartengono a diverse schiere e hanno scopi differenti. Alcuni sono mossi da un amore profondo, dalla volontà di servire e guarire: sono gli angeli altruisti, che portano conforto, presenza, luce nei cuori che soffrono. Altri sono più interessati a salvare la natura e gli animali. Altri ancora, sono angeli saggi, custodi della conoscenza, del silenzio e della verità profonda. Non sempre si rivelano, ma la loro energia si sente: nelle loro parole, nei loro occhi, nella calma che sanno donare. Anche loro camminano tra noi, come anime incarnate, con missioni precise. Ma anche gli angeli, una volta entrati nella dimensione terrena, possono dimenticare chi sono. Possono perdersi nel dolore, nel caos, nella solitudine. Possono sentirsi smarriti, come se non appartenessero a questo mondo.

Una volta qui, infatti, tutti viviamo sotto il velo dell’oblio. Ma quel piano resta dentro di noi, come una bussola. E tutto ciò che ci accade — ogni persona che incontriamo, ogni luogo in cui ci ritroviamo, ogni coincidenza — è parte di quel disegno. Non c’è nulla di casuale. Le guide non intervengono spesso, perché rispettano profondamente il nostro libero arbitrio. Ma se un evento imprevisto, un trauma, ci allontana drasticamente da ciò che avevamo scelto di essere, allora possono agire.

Non modificano il piano. Ma ci mandano segnali, ci mettono davanti delle deviazioni preziose, delle luci nel buio. Come lampadine che si accendono lungo il sentiero, ci indicano una via. Ma sta a noi fermarci, guardare, ascoltare. Ecco perché è così importante prestare attenzione a tutto. Le parole dette per caso, i sogni, i numeri che si ripetono, le sensazioni inspiegabili, gli incontri che ci scuotono, tutto può essere un richiamo. Un modo per dirci: “Ricorda chi sei. Ricorda perché sei qui.”

Siamo attori su un grande palcoscenico, ma non siamo stati spinti lì. Lo abbiamo scelto noi, con amore e coraggio, sapendo che ogni esperienza, anche la più dura, può avere un senso più grande. E anche ora, se restiamo in ascolto, possiamo tornare a quel centro.
Perché in fondo, la vita non è altro che un lungo viaggio di ritorno a casa.

Quadro raffigurato: The soul hovering over the body di William Blake , 1813